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giovedì 30 maggio 2013

Viktor Belenko: rubare un aereo e farla franca



Il MiG di Belenko sorvola Hakodate.Questa foto è stata scattata la sera del 6 settembre del 1976. Un intercettore sovietico MiG-25 Foxbat sorvola a bassa quota le installazioni dell'aeroporto civile di Hakodate, nella prefettura di Hokkaido, Giappone.

Non vi è stato alcun attacco sovietico all'aeroporto di Hakodate, naturalmente. Eppure un MiG-25 passò sull'aeroporto e addirittura vi atterrò. Lo pilotava Viktor Belenko, dell'aviazione da caccia della difesa aerea sovietica, probabilmente il disertore più famoso della Guerra Fredda. Tra coloro che passarono dall'altra parte è senza dubbio quello che arrecò maggior danno alla sua vecchia patria. Con il radar del caccia ormai in mano agli Americani, l'intera avionica del MiG-25 dovette essere ridisegnata, onde evitare che le contromisure elettroniche dell'avversario fossero perfettamente calibrate su di lei.

mercoledì 29 maggio 2013

La leggenda dei cosmonauti perduti


Il cosmonauta Leonov durante la prima passeggiata spaziale - attività extraveicolare (EVA).Questo post tratta di finzione e di realtà. Provate e inserire la chiave lost cosmonauts su google. I risultati non mancano. Anche la wikipedia in inglese se ne occupa, e con un articolo di tutto rispetto. Ma è pieno di risultati, ben piazzati, dai contenuti quantomeno opinabili. Il post che qui pubblico sui cosmonauti perduti servirà a fare un sunto degli argomenti su questa leggenda metropolitana da molti creduta vera, e che ancora oggi viene diffusa da "documentari" televisivi di dubbia affidabilità e da complottisti vari.

Lost cosmonauts, o phantom cosmonauts, i cosmonauti perduti, sarebbero le vittime di lanci effettuati prima e dopo il volo di Jurij Gagarin, ufficialmente il primo uomo ad andare nello spazio. Morti in missione, questi presunti predecessori e successori del recordman furono uccisi una seconda volta. I loro governanti avrebbero ordinato di nascondere ogni prova della loro esistenza, al fine di occultare i fallimenti della primitiva tecnologia sovietica.

martedì 28 maggio 2013

La coda: un romanzo di Vladimir Sorokin


Copertina del romanzo di Sorokin "La coda".Ogni occidentale che sia andato in URSS durante gli anni Settanta o Ottanta ricorderà un fenomeno fisiologico della vita quotidiana e della socialità sovietiche: la coda. La coda era così naturale e onnipresente da dare il titolo ad un importante romanzo samizdat: per l'appunto La coda, di Vladimir Sorokin.

Tutti abbiamo fatto una coda, e ancora ne faremo. Per noi Italiani, tanto per fare un esempio, la coda è quasi un istituto di diritto pubblico, oltre che consolidata prassi commerciale. Si fa la fila alle poste, si fa la fila negli uffici d'amministrazione di ogni livello, si fa la fila alla cassa del supermercato.

Ciò che più somiglia alla coda sovietica è proprio lo stare intruppati alla cassa del supermercato, in attesa del proprio turno per pagare. Con una grossa differenza: qui si fa la fila quando si è già acquistato (per pagare i prodotti che si desideravano, e qualcuno in più), lì si faceva la fila per avere il diritto di acquistare dei prodotti scarsi.