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mercoledì 29 ottobre 2014

Cosmonauti perduti: l'opinione di un esperto del Congresso


Ho iniziato alcuni mesi fa a scrivere un libro sul programma lunare sovietico, il tentativo - naufragato - di mandare i cosmonauti sulla Luna e battere ancora una volta gli Americani. Ne ho parlato sul mio blog personale. Tra i molti materiali che sto consultando o rileggendo ci sono anche i rapporti della Science Policy Research Division della Libreria del Congresso, a cura del dottor Charles S. Sheldon, apprezzato esperto di economia e politica dell'URSS, oggi ristampati come Histories of the Soviet / Russian Space Program. Ero a caccia di informazioni lunari (mi piacerebbe inserire nel libro una sezione che parli dei progetti sovietici visti dall'Occidente) e mi sono imbattuto in qualche riga interessante che riguarda i cosmonauti perduti. Mi sono occupato spesso dell'argomento su questo blog così ho pensato di tradurre il pezzo, proveniente dagli Stati Uniti della Guerra fredda, e di inserire qualche nota per completezza. Anche in quei tempi lontani, quando la corsa allo spazio era un argomento sentito, chi aveva i mezzi per valutare la situazione pensava che i cosmonauti perduti fossero solo una leggenda, una storia forse suggestiva, ma priva di fondamento.

[Non sono un traduttore di mestiere, insomma, non sparate al pianista, fa quello che può. Se qualcuno conosce il testo e può correggere la mia versione, si ricordi che là sotto c'è il modulo dei commenti e che alla pagina dei contatti ci sono le mail: correzioni e suggerimenti sono sempre preziosi.]

mercoledì 22 ottobre 2014

Chruščёv, la burocrazia e il Partito: una dialettica destabilizzante tra legami e conflitti.


Chruščёv saluta dal finestrino di uno scompartimento ferroviario.
La morte di Stalin fu un evento salutato con dolore dalla casta burocratica dell'Unione Sovietica, ma fu anche un motivo di sollievo. Dopo gli anni del terrore di massa e i terribili anni della guerra anche la burocrazia desiderava godere della propria posizione di privilegio senza temere persecuzioni improvvise, processi, condanne e fucilazioni. La scomparsa del dittatore e la successiva eliminazione di Berija contribuirono a instaurare nel paese un clima più disteso anche nei vertici istituzionali.

Il XX Congresso fu indubbiamente una tappa fondamentale di questa normalizzazione della vita interna del Partito. Chruščёv nel suo discorso pose l'accento sui crimini di Stalin commessi contro il Partito e tralasciò completamente quelli commessi contro la popolazione in generale. Un atteggiamento del genere può essere interpretato come un messaggio del leader alla sua base: il passato non può ripetersi e io ne sono la garanzia. In altre parole Chruščёv avrebbe liberato i più alti strati della nomenklatura  dal terrore della repressione, ponendo le basi per la liberazione di energie e capacità prima imprigionate dalla paura.

mercoledì 8 ottobre 2014

Jangel': fra missili da guerra e lanci spaziali


Ritratto di Michail Jangel'.
Michail Kuz'mič Jangel' fu uno dei più importanti progettisti della missilistica sovietica. Ingegnere di talento ed esperienza, uomo di solidi ideali comunisti, Jangel' fu per molto tempo il progettista più apprezzato dalle Forze missilistiche strategiche. In una battuta i militari dicevano:
"Korolëv lavora per la propaganda, Čelomej lavora per il cestino della spazzatura, Jangel' lavora per noi."
Michail Jangel' nacque il 7 di novembre del 1911 a Irkutsk, in Siberia. Nel 1926 si trasferì a Mosca e nel 1931 si iscrisse all'Istituto di aviazione, dove si laureò nel 1937. L'ingegnere Polikarpov, all'epoca famoso progettista di aerei da caccia, lo assunse nella sua squadra: appena laureato Jangel' era già al lavoro in un prestigioso ufficio tecnico.