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martedì 18 giugno 2013

La guerra fredda, di Mario Del Pero


Copertina del libro "La guerra fredda" Del Pero.Guerra fredda - quarantacinque anni di aperta ostilità o malcelata competizione che hanno diviso il mondo in due blocchi. Che hanno ricondotto ogni aspetto della politica al confronto fra comunismo e capitalismo. Quarantacinque anni in cui anche il più lontano e insignificante sommovimento della politica internazionale ha scatenato un effetto domino e portato in campo le due superpotenze. Tutto ciò è comunemente chiamato guerra fredda.

Impossibile parlare dell'Unione Sovietica senza mai citare la guerra fredda. Così come è impossibile parlare degli avvenimenti successivi alla fine della seconda guerra mondiale senza fare riferimento all'assetto politico mondiale che ne scaturì.

Per tutti coloro che non hanno dimestichezza con le discipline della politologia e della storia, ma che vogliono iniziare a informarsi sulla guerra fredda, suggerisco un agile libro edito da Carocci nel 2001 per la collana Le bussole, che contiene appunto i testi introduttivi a varie scienze. Il volume è La guerra fredda, di Mario Del Pero, che è professore associato di Storia e istituzioni delle Americhe presso il Dipartimento di scienze politiche e sociali dell'Università di Bologna.

L'edizione a stampa conta 128 pagine, la dimensione ideale per un libro introduttivo. (Nota a margine: il libro è adesso disponibile anche come ebook in formato .mobi per Amazon kindle). Una breve introduzione, una sintetica cronologia conclusiva e indicazioni bibliografiche suddivise per capitolo racchiudono un testo composto da sei capitoli.



Gli argomenti del libro


Il primo è dedicato alla nascita della guerra fredda e dell'ordine bipolare, lo sgretolamento dell'alleanza fra i vincitori della seconda guerra mondiale. L'Europa in macerie si trova divisa sul da farsi, e divisa soprattutto fra i veri vincitori del più grande conflitto della storia. Da una parte c'è una democrazia liberale alla quale la guerra, caduti esclusi, ha portato ingenti guadagni: gli Stati Uniti d'America. Dall'altra uno stato totalitario che dalla guerra esce trionfante ma in rovine: l'Unione Sovietica, su cui governa incontrastato Iosif Stalin.

L'URSS si dota di armamenti atomici, la guerra civile in Cina viene vinta dai Comunisti di Mao Zedong. La guerra di Corea, primo banco di prova del nuovo ordine bipolare, e il disgelo che segue la morte di Stalin sono argomento del secondo capitolo. Mai più si proverà a mutare gli assetti territoriali definiti alla fine della seconda guerra mondiale: la posta in gioco si rivelerà troppo alta per entrambi i contendenti.

Kennedy e Kruscev a colloquio.
John Fitzgerald Kennedy, presidente degli Stati
Uniti, e Nikita Sergeevič Chruščёv, primo ministro
dell'Unione Sovietica, protagonisti della crisi dei
missili, uno dei momenti di maggiore tensione
della guerra fredda.
Ascesa e caduta di Chruščёv e della dottrina della "coesistenza pacifica". Con la dipartita di Stalin l'URSS perde i suoi tratti totalitari, rimanendo il regime autoritario che è stata fino alla fine dei suoi giorni. Si manifesta a pieno il dilemma della sicurezza: ogni mossa che una delle parti fa per aumentare la propria sicurezza viene percepita come una minaccia dall'altra. Questa a sua volta opera per aumentare la propria sicurezza, generando ulteriore preoccupazione... in una catena senza fine che con la crisi dei missili a Cuba rischia di portare i due blocchi alla guerra aperta.

La dottrina del contenimento ormai globalizzata porta gli Stati Uniti al passo falso dell'impegno in Vietnam. Segue una revisione dell'orientamento americano alla guerra fredda. La presidenza imperiale di Nixon e il pragmatismo di Kissinger portano a un momento di distensione con l'Unione Sovietica e ai primi trattati per la riduzione degli arsenali nucleari.

La caduta di Nixon a causa dello scandalo Watergate e le difficoltà dell'economia americana fanno da contraltare a un rinnovato interventismo sovietico nel Terzo Mondo. Mosca non può più contare sull'attrattiva dell'economia pianificata, ma in un mondo dove le guerre non mancano mai ottiene influenza tramite le larghe forniture di armamenti. L'URSS tocca l'apice del suo prestigio internazionale. L'intervento sovietico in Afghanistan, a quel punto, fa solo precipitare la situazione: è la "seconda guerra fredda".

Il secondo round durerà all'incirca un decennio e viene descritto nell'ultimo capitolo. Il presidente Reagan rilancia la competizione sul piano degli armamenti. L'URSS è sempre meno in condizione di reagire. Appesantita dalla campagna afghana e dall'impero nell'Europa orientale, la disfunzionale economia sovietica comincia a dare evidenti segni di cedimento. Gorbačëv e l'ala riformatrice della dirigenza sovietica danno il via a una nuova fase di distensione. Ma i progetti di riforma si infrangono contro il muro alzato dai conservatori e contro le aspettative crescenti indotte nella cittadinanza. L'Unione Sovietica ne uscirà distrutta e con lei cesserà di esistere anche il mondo bipolare, con i suoi meriti e le sue colpe.

***

La guerra fredda di Del Pero è un libro che con parole semplici introduce un argomento complesso e discusso, e questo lo rende perfetto per chi si avvicina al tema della guerra fredda per la prima volta. Ma nello stesso tempo delinea un chiaro quadro complessivo dei rapporti fra l'URSS e gli Stati Uniti, senza perdere di vista i rispettivi alleati e la situazione economica. Descrive con rara efficacia gli alti e i bassi della politica internazionale, le crisi che costellarono i rapporti fra i due blocchi, i difetti di prospettiva delle parti in causa, i calcoli e gli idealismi delle personalità che fecero la storia, o che si illusero di controllarla.

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