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mercoledì 8 luglio 2015

Zond 1: verso il pianeta Venere

francobolli e cartoline dedicati a Zond 1La prima sonda del programma spaziale sovietico ad assumere in maniera ufficiale la denominazione Zond fu lanciata il 2 di aprile del 1964 con il preciso compito di raggiungere il pianeta Venere.

Nonostante il fallimento del sistema delle comunicazioni la stazione automatica riuscì a compiere con successo l'impresa diventando il secondo oggetto artificiale ad arrivare nelle vicinanze del pianeta. (La sonda che aveva compiuto per prima questa missione era stata invece Venera 1 che il 12 febbraio 1961 era passata a circa 100.000 km da Venere per poi entrare in un'orbita eliocentrica).



La sonda 3MV

Una foto della sonda 3MV

Nel 1964 il programma spaziale sovietico aveva sviluppato un nuovo tipo di sonda spaziale denominata 3MV.

Questo modello di sonda di terza generazione fu inizialmente impiegato per l'esplorazione di Marte e Venere attraverso le missioni Zond 1, 2 e 3.

Tutte e tre le missioni erano state caratterizzate dall'utilizzo di una stazione automatica con i medesimi elementi distintivi ma con un equipaggiamento differente a seconda della specifica missione.

Il modello 3MV era costituito da due unità. La prima era la sonda orbitale principale, impiegata per le trasmissioni radio e il controllo della rotta. Trasportava un magnetometro, un rilevatore di micro-meteoriti, sensori per raggi cosmici, sensori per gli ioni e uno spettrometro per analizzare la riga Lyman-alfa dell'idrogeno atomico nelle radiazioni ultraviolette.

La sonda orbitale era anche dotata di pannelli solari di 4 metri per fornire energia all'intera stazione e un'antenna di 2 metri di diametro per le trasmissioni a lungo raggio.

La seconda parte era invece composta dalla capsula di atterraggio, anch'essa pressurizzata, ma costituita da una struttura sferica di 90 cm di diametro, che avrebbe dovuto inizialmente atterrare nel lato notturno di Venere per analizzarne la composizione chimica dell’atmosfera, in particolare la densità, la temperatura e la pressione del pianeta.

La strumentazione della capsula era costituita principalmente da un fotometro per poter misurare l'intensità della luce e le proprietà della superficie di Venere, compresa la parte rocciosa.

Zond 1 era in possesso anche di un sensore per il movimento e per le oscillazioni nel caso fosse atterrata in un ambiente liquido del pianeta.



La prima missione Zond


Cartolina celebrativa del lancio Zond 1
Il primo modello di sonda 3MV  fu lanciato il 27 di marzo del 1964 dal cosmodromo di Tjuratam, oggi Bajkonur, ma, a causa del fallimento dell'accensione dell'ultimo stadio del razzo vettore, la stazione automatica rimase nell'orbita terrestre senza proseguire per lo spazio aperto. La sonda così prese il nome di Kosmos 27.

Il 2 di aprile successivo, un nuovo tentativo permise al nuovo modello di sonda di dirigersi verso Venere dopo un lancio apparentemente privo di problemi.

Come sempre, l'agenzia di stampa sovietica non annunciò interamente gli obiettivi della missione e affermò solamente che Zond 1 era stata progettata per lo sviluppo di voli interplanetari su lunghe distanze. All'epoca, tuttavia, si sospettava già che la sonda fosse diretta verso Venere proprio perché quei giorni erano i più adatti a una simile meta dato che la Terra e il pianeta si trovavano nelle giuste posizioni di allineamento.

Per i Sovietici non era politicamente accettabile annunciare la missione in questione con il termine Venera 2 in quanto non si aveva al momento la certezza che certi strumenti elettronici della sonda 3MV avrebbero funzionato nello spazio aperto. Per questo motivo la missione fu stata definita con la terminologia Zond, aprendo da quel momento le fila all'omonima serie.

Appena dopo il lancio della stazione automatica si presentarono alcune anomalie. All'interno della sonda si era verificata una perdita di pressione che aveva causato una fuga di gas e una leggera spinta alla capsula.

La perdita proveniva da una zona dei sensori di navigazione che si era evidentemente guastata durante il volo.

Rappresentazione ipotetica della sonda 3MV Zond 1 in navigazione nello spazio.A complicare la situazione nel corso del viaggio l'elettronica interna della sonda si era inavvertitamente danneggiata a seguito di un comando sbagliato impartito ai sistemi di controllo da terra. Tuttavia, era stato possibile mantenere la comunicazione grazie alla trasmittente contenuta nel modulo di discesa.

Nel corso della missione, inizialmente spacciata come un esperimento per lo studio dei sistemi di navigazione nello spazio profondo, si effettuò la prima correzione di rotta il 3 di maggio quando la sonda si trovava ancora a soli 560.000 km dalla Terra. La seconda correzione fu invece tentata il 30 di maggio, a circa 14 milioni di km di distanza, per poter mettere la sonda nelle condizioni di avvicinarsi al pianeta.


Dalla data del lancio fino al 16 di maggio il controllo di terra ricevette la telemetria della sonda ma il 24 maggio le comunicazioni andarono definitivamente perdute.

Gli scienziati sovietici riferirono che il 19 di luglio la sonda mancò Venere per 100.000 chilometri inserendosi successivamente in orbita solare, anche se inizialmente alcune ipotesi non fondate avevano affermato che Zond 1 si fosse schiantata sulla superficie del pianeta.

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