Esattamente come la missione Zond
1, il viaggio della Zond 2 prevedeva il lancio di una stazione
automatica composta da due parti differenti: il modulo orbitale a forma di cilindro e il compartimento planetario, entrambi pressurizzati.
L'obiettivo realizzato dalla
seconda missione del Programma Zond era quello di sorvolare il pianeta Marte
e ottenere delle fotografie della sua superficie.
Alcuni hanno ipotizzato che la sonda avrebbe dovuto compiere un atterraggio sul suolo marziano invece che effettuare
solamente un sorvolo del Pianeta Rosso in quanto la traiettoria intrapresa da Zond 2 era quella di un veicolo che
diminuisce progressivamente la velocità senza minimizzare l'uso di carburante.
Tuttavia, il contenuto del compartimento planetario non è ancora oggi completamente
conosciuto e non è possibile stabilire con certezza se la stazione automatica conteneva
un lander al suo interno.
La stazione orbitale era
alimentata grazie a due pannelli solari. L'energia veniva inoltre risparmiata
al massimo effettuando le comunicazioni con la Terra soltanto a intervalli di
due giorni durante il lungo viaggio verso Marte.
Zond 2 era equipaggiata con una grande antenna di 2 metri e altre antenne
a guadagno più basso. La sonda trasportava un magnetometro, due spettrometri ultravioletti,
un rilevatore di micro-meteoriti, una fotocamera ed uno spettrometro a
infrarossi per poter individuare la possibile presenza di metano su Marte.
Per questa missione la sonda Zond era stata dotata per la prima volta
di 6 propulsori a impulsi di plasma
utilizzati per orientarsi durante il percorso verso il pianeta di destinazione.
Tenendo conto del programma Mars inaugurato nel 1962, la Zond 2 è stata nel complesso la quinta
sonda sovietica a tentare il sorvolo di Marte. (A partire dal novembre 1962 il Programma Mars aveva permesso all’Unione
Sovietica di lanciare una serie di sonde in direzione del Pianeta Rosso per
esplorarne la superficie).
Lo svolgimento della missione
In data 2 dicembre 1964 l'agenzia
di stampa TASS rilasciò il
primo annuncio in merito alla missione Zond
2:
Secondo il programma di esplorazione dello spazio cosmico, ha avuto
ieri luogo nell'Unione Sovietica il lancio di un razzo vettore cosmico multistadio
con una stazione automatica in direzione del pianeta Marte. L'ultimo stadio del
razzo vettore ha collocato in un'orbita intermedia il pesante satellite
terrestre. Un razzo cosmico ha iniziato allora la sua corsa partendo dal
satellite, accelerando la stazione automatica Zond 2 per imprimere la velocità
necessaria a collocarla sulla traiettoria di moto in direzione del pianeta.
Il lancio di Zond 2 prese il via il 30 novembre 1964 dopo che il 4 giugno
dello stesso anno un precedente tentativo di realizzare la stessa identica
missione era andato in fumo.
Il giorno successivo al lancio
ufficiale la prima comunicazione era stata trasmessa al centro di controllo a
terra segnalando che l'energia a disposizione era al momento già dimezzata
rispetto a quella normalmente prevista. Questo inconveniente era dovuto ad una
possibile perdita di uno dei due
pannelli solari stando a quanto ipotizzato sul momento i tecnici del
programma spaziale sovietico.
A seguito dell'apprendimento di
questa notizia al centro di controllo missione si decise immediatamente a ridurre gli esperimenti previsti durante
il viaggio per poter risparmiare la poca
energia rimasta.
Le comunicazioni con la sonda
andarono perse il 5 maggio 1965 dopo che Zond
2 aveva compiuto alcune manovre sulla propria rotta.
Secondo quanto calcolato dagli scienziati la sonda avrebbe raggiunto, come previsto, le
prossimità di Marte il 6 agosto successivo passando a circa 1.500 chilometri di distanza e a una velocità pari a 5,62 chilometri al secondo.
La presunta corsa tra Zond 2 e Mariner 4
Un aspetto curioso della missione Zond
2 è rappresentato dal fatto che la sonda sovietica fu lanciata in orbita appena due giorni dopo
la partenza della sonda americana Mariner
4 facendo insospettire gli
scienziati occidentali: un tentativo di competere con la sonda da parte di
Mosca?
L'obiettivo della stazione
automatica della NASA, come per
quella sovietica, era infatti quello di raggiungere il pianeta Marte. La
missione riuscì ad ottenere il primo successo americano sul Pianeta Rosso
e a raccogliere le prime immagini ravvicinate della superficie marziana il 15
luglio successivo.
Zond 2 rimane una missione misteriosa, spesso offuscata
dall'ipotesi che fosse stata lanciata proprio per la competizione con il Mariner.
In effetti, molto poco fu detto dai sovietici circa la strumentazione di bordo e il reale obiettivo della missione è rimasto per molti
anni un mistero in quanto alla stampa non ne fu fatta alcuna menzione.
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