La missione Zond 3 è stata caratterizzata dal lancio di una sonda planetaria di modello 3MV con il compito di svolgere un sorvolo ravvicinato della Luna.
In realtà il compito originario di Zond 3 era quello di esplorare l'ambiente di Marte effettuando
i test del veicolo per ottenere delle fotografie della superficie.
Ma la
sonda non poteva raggiungere il pianeta a causa di ritardi
sull'opportunità della finestra di lancio nel 1964, così si decise di ripiegare su un'indagine del lato
nascosto della Luna che avrebbe fornito ai tecnici a terra importanti
informazioni aggiuntive sull'ambiente selenico e fotogrammi lunari di alta
qualità per l'epoca.
La stazione automatica Zond 3
Come per le missioni precedenti, il termine
“Zond” era stato affibbiato alla sonda in questione dal programma spaziale
sovietico come copertura alla missione Mars 3MV-4A.
La sonda Mars 3MV-4A era
dotata di diversi strumenti per lo studio dell'ambiente di Marte che durante la
missione, in seguito al mancato raggiungimento del pianeta, sarebbero comunque
stati utilizzati per indagare il territorio lunare.
Il veicolo era dotato di un magnetometro,
uno spettrografo, un misuratore di radiazioni, un radiotelescopio e un
rilevatore del flusso di micro-meteoriti.
La fotocamera di bordo era stata progettata da Arnold Selivanov
dell’Istituto di Dispositivi di Ingegneria Spaziale, mentre le immagini
raccolte furono analizzate a Mosca dalla squadra di ricerca dell'istituto
astronomico di Sternberg.
Oltre al sistema di ripresa
fotografica Zond 3 era provvista
anche di un apparato TV che filmò in maniera automatica le fasi di volo della sonda.
Il sorvolo della Luna
Zond 3 è stato
il secondo veicolo sovietico a osservare la faccia nascosta della Luna, permettendo così di approfondire la
conoscenza sui misteri del lato non visibile dalla Terra.
Nei primi anni Sessanta alcune parti
della superficie lunare rimanevano infatti ancora un'incognita nonostante le brillanti
indagini fotografiche realizzate dalla missione Luna 3 nel 1959.
Lanciata il 18 luglio 1964, Zond 3 era riuscita a fotografare le rimanenti parti nascoste
della Luna che la missione Luna 3
non aveva saputo recuperare. Il sorvolo lunare avvenne il 20
luglio raggiungendo una distanza minima di 9.200 chilometri dal nostro satellite.
L'agenzia di stampa TASS annunciò dopo il lancio,
che la missione avrebbe avuto l'obiettivo di mettere a punto i sistemi della
stazione spaziale nelle condizioni di un volo cosmico prolungato. L'intento reale della missione fu rivelato soltanto a metà agosto 1965 quando le fotografie della faccia
nascosta ottenute da Zond 3 furono distribuite ai quotidiani sovietici.
Dopo le operazioni di fotografia la
sonda proseguì su un'orbita eliocentrica. Gli ultimi segnali mandati
dalla stazione spaziale furono ricevuti dalla Terra il 16 settembre 1966.
I fotogrammi lunari della missione
Il rilievo
fotografico realizzato da Zond 3
nel luglio del 1965 rappresentò un salto di qualità nello studio della
superficie lunare in quanto le immagini raccolte e spedite a terra presentavano
una definizione molto più elevata
rispetto a quelle conseguite anni prima dal Programma
Luna.
Con le nuove immagini, integrate assieme
alle fotografie di Luna 3, fu possibile produrre un atlante lunare più
dettagliato e costruire un mappamondo lunare più completo. (In realtà, quando le fotografie furono
unite a quelle del 1959 restava da
osservare ancora il 15 percento del lato
nascosto della Luna per avere una mappatura completa dell’intero satellite.) In particolare, le riprese
fotografiche avevano permesso anche di ottenere immagini più precise della
regione del Mare Orientale situato
tra la parte visibile e quella nascosta della Luna.
Le fotografie furono scattate da
una distanza compresa tra 11.570 e 9.000 chilometri in un arco di tempo di 68 minuti e coprirono un’area della Luna pari a 19.000.000 chilometri quadrati.
Le fotografie, sviluppate direttamente a bordo, furono inviate a Terra in
tre momenti differenti:
- Il primo, a metà agosto, spedì una serie di immagini a bassa qualità ma con un tempo di trasmissione piuttosto rapido (una fotografia ogni due minuti e mezzo);
- Il secondo, il mese successivo, con una qualità più alta ma in un tempo maggiore (una fotografia ogni 34 minuti);
- Il terzo, in ottobre, con una trasmissione a qualità ancora più elevata.
I
fotogrammi ottenuti furono in tutto 29 ma soltanto 25 offrivano immagini
dettagliate della superficie lunare in quanto la numero otto, nove e dieci
contenevano lo spettro ultravioletto mentre la numero 25 non fu mai ricevuta.
Tutte le fotografie furono rese pubbliche dall'Unione Sovietica a eccezione delle prime due che, essendo degli
scatti di prova, non furono mai divulgate.
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