mercoledì 2 settembre 2015

Zond 3: nuove immagini del lato nascosto della Luna


Una foto della Luna scattata da Zond 3La missione Zond 3 è stata caratterizzata dal lancio di una sonda planetaria di modello 3MV con il compito di svolgere un sorvolo ravvicinato della Luna.

In realtà il compito originario di Zond 3 era quello di esplorare l'ambiente di Marte effettuando i test del veicolo per ottenere delle fotografie della superficie. 

Ma la sonda non poteva raggiungere il pianeta a causa di ritardi sull'opportunità della finestra di lancio nel 1964, così si decise di ripiegare su un'indagine del lato nascosto della Luna che avrebbe fornito ai tecnici a terra importanti informazioni aggiuntive sull'ambiente selenico e fotogrammi lunari di alta qualità per l'epoca.



La stazione automatica Zond 3


Come per le missioni precedenti, il termine “Zond” era stato affibbiato alla sonda in questione dal programma spaziale sovietico come copertura alla missione Mars 3MV-4A.

Un modellino rappresentante la sonda Zond 3.La sonda Mars 3MV-4A era dotata di diversi strumenti per lo studio dell'ambiente di Marte che durante la missione, in seguito al mancato raggiungimento del pianeta, sarebbero comunque stati utilizzati per indagare il territorio lunare.

Il veicolo era dotato di un magnetometro, uno spettrografo, un misuratore di radiazioni, un radiotelescopio e un rilevatore del flusso di micro-meteoriti.

La fotocamera di bordo era stata progettata da Arnold Selivanov dell’Istituto di Dispositivi di Ingegneria Spaziale, mentre le immagini raccolte furono analizzate a Mosca dalla squadra di ricerca dell'istituto astronomico di Sternberg.

Oltre al sistema di ripresa fotografica Zond 3 era provvista anche di un apparato TV che filmò in maniera automatica le fasi di volo della sonda.



Il sorvolo della Luna


Luna, lato visibile.Zond 3 è stato il secondo veicolo sovietico a osservare la faccia nascosta della Luna, permettendo così di approfondire la conoscenza sui misteri del lato non visibile dalla Terra.

Nei primi anni Sessanta alcune parti della superficie lunare rimanevano infatti ancora un'incognita nonostante le brillanti indagini fotografiche realizzate dalla missione Luna 3 nel 1959.

Lanciata il 18 luglio 1964, Zond 3 era riuscita a fotografare le rimanenti parti nascoste della Luna che la missione Luna 3 non aveva saputo recuperare. Il sorvolo lunare avvenne il 20 luglio raggiungendo una distanza minima di 9.200 chilometri dal nostro satellite.

L'agenzia di stampa TASS annunciò dopo il lancio, che la missione avrebbe avuto l'obiettivo di mettere a punto i sistemi della stazione spaziale nelle condizioni di un volo cosmico prolungato. L'intento reale della missione fu rivelato soltanto a metà agosto 1965 quando le fotografie della faccia nascosta ottenute da Zond 3 furono distribuite ai quotidiani sovietici.

Dopo le operazioni di fotografia la sonda proseguì su un'orbita eliocentrica. Gli ultimi segnali mandati dalla stazione spaziale furono ricevuti dalla Terra il 16 settembre 1966.



I fotogrammi lunari della missione


La fotocamera della sonda Zond 3.Il rilievo fotografico realizzato da Zond 3 nel luglio del 1965 rappresentò un salto di qualità nello studio della superficie lunare in quanto le immagini raccolte e spedite a terra presentavano una definizione molto più elevata rispetto a quelle conseguite anni prima dal Programma Luna.

Con le nuove immagini, integrate assieme alle fotografie di Luna 3, fu possibile produrre un atlante lunare più dettagliato e costruire un mappamondo lunare più completo. (In realtà, quando le fotografie furono unite a quelle del 1959 restava da osservare ancora il 15 percento del lato nascosto della Luna per avere una mappatura completa dell’intero satellite.) In particolare, le riprese fotografiche avevano permesso anche di ottenere immagini più precise della regione del Mare Orientale situato tra la parte visibile e quella nascosta della Luna.

superficie lunare.Le fotografie furono scattate da una distanza compresa tra 11.570 e 9.000 chilometri in un arco di tempo di 68 minuti e coprirono un’area della Luna pari a 19.000.000 chilometri quadrati.

Le fotografie, sviluppate direttamente a bordo, furono inviate a Terra in tre momenti differenti:

  1. Il primo, a metà agosto, spedì una serie di immagini a bassa qualità ma con un tempo di trasmissione piuttosto rapido (una fotografia ogni due minuti e mezzo);
  2. Il secondo, il mese successivo, con una qualità più alta ma in un tempo maggiore (una fotografia ogni 34 minuti);
  3. Il terzo, in ottobre, con una trasmissione a qualità ancora più elevata.

I fotogrammi ottenuti furono in tutto 29 ma soltanto 25 offrivano immagini dettagliate della superficie lunare in quanto la numero otto, nove e dieci contenevano lo spettro ultravioletto mentre la numero 25 non fu mai ricevuta.

Tutte le fotografie furono rese pubbliche dall'Unione Sovietica a eccezione delle prime due che, essendo degli scatti di prova, non furono mai divulgate.


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