Al MiG-25 la NATO diede il nome di Foxbat. Visto per la prima volta a una parata aerea, descritto con toni entusiastici dalle scarne fonti sovietiche, il MiG-25 fu un discreto errore di valutazione da parte dell'intelligence e dei militari occidentali. Per un decennio fece tremare i generali del Pentagono. Poi, il 6 settembre del 1976, un disertore di nome Viktor Belenko ne portò uno in Giappone. Tutti gli errori di valutazione vennero immediatamente al pettine. L'aereo era notevole, ma non era quello che ci aspettava.
mercoledì 26 giugno 2013
martedì 25 giugno 2013
Valentin Bondarenko: il cosmonauta cancellato
La figura e la vicenda di Valentin Bondarenko hanno fornito non poco carburante alla leggenda dei cosmonauti perduti. Il programma spaziale sovietico, per quanto rischioso, non è stato l'ecatombe che certi ancora vogliono far credere. Ha avuto le sue vittime, così come i suoi eroi, le sue comparse e i suoi sopravvissuti, spesso chiusi nel loro silenzio.
Ha avuto anche i suoi dimenticati: uno di loro è Valentin Vasil'jevič Bondarenko, sottotenente della difesa aerea, nato a Charkiv il 16 febbraio del 1937, pilota, sposato, con figli. Venne scelto per far parte del primo gruppo di cosmonauti del programma Vostok, quello che portò Jurij Gagarin a essere il primo uomo lanciato in orbita.
mercoledì 19 giugno 2013
Valentina Tereškova: la prima donna a volare nello spazio
Il 19 di giugno del 1963 tornava a terra la cosmonauta Valentina Tereškova. A bordo della capsula Vostok 6 aveva compiuto 48 orbite intorno al nostro pianeta ed era rimasta nello spazio per 3 giorni. Era partita il 16 di giugno: quel giorno alle 14.00 ora di Mosca la televisione sovietica annunciava che una nuova capsula si aggiungeva alla Vostok 5 di Bykovskij lanciata due giorni prima. A pilotarla era una cosmonauta di nome Valentina, la prima donna a volare nello spazio. Il primo ministro Chruščёv riportava così la sua ennesima vittoria propagandistica sugli Stati Uniti: il viso di brava ragazza e l'impresa spaziale di Valentina Tereškova diventavano i simboli dell'emancipazione e del coraggio delle donne sovietiche.
martedì 18 giugno 2013
La guerra fredda, di Mario Del Pero
Guerra fredda - quarantacinque anni di aperta ostilità o malcelata competizione che hanno diviso il mondo in due blocchi. Che hanno ricondotto ogni aspetto della politica al confronto fra comunismo e capitalismo. Quarantacinque anni in cui anche il più lontano e insignificante sommovimento della politica internazionale ha scatenato un effetto domino e portato in campo le due superpotenze. Tutto ciò è comunemente chiamato guerra fredda.
Impossibile parlare dell'Unione Sovietica senza mai citare la guerra fredda. Così come è impossibile parlare degli avvenimenti successivi alla fine della seconda guerra mondiale senza fare riferimento all'assetto politico mondiale che ne scaturì.
Per tutti coloro che non hanno dimestichezza con le discipline della politologia e della storia, ma che vogliono iniziare a informarsi sulla guerra fredda, suggerisco un agile libro edito da Carocci nel 2001 per la collana Le bussole, che contiene appunto i testi introduttivi a varie scienze. Il volume è La guerra fredda, di Mario Del Pero, che è professore associato di Storia e istituzioni delle Americhe presso il Dipartimento di scienze politiche e sociali dell'Università di Bologna.
mercoledì 12 giugno 2013
Mars 3: prima sonda su Marte
La sonda Mars 3 completa del modulo orbitale, con antenna radio e pannelli solari, e modulo di discesa (montato in cima) contenente il lander e il rover. |
Alcune recenti fotografie sono lo spunto per questo post sul programma spaziale sovietico. Forse la NASA ha involontariamente immortalato il lander della sonda Mars 3, completo del suo paracadute.
Alla fine pare che sia arrivata la conferma visiva di quel record: il lander della Mars 3 fu il primo oggetto fabbricato dall'uomo a compiere un atterraggio sulla superficie di Marte.
Degno successore dell'altro record sovietico. L'anno prima, 15 dicembre del 1970, la sonda Venera 7 atterrava su Venere e trasmetteva con difficoltà un unico dato, la temperatura: 475 gradi Celsius.
giovedì 6 giugno 2013
Un sondaggio russo: Brežnev il leader più apprezzato
L'Istituto Levada, storico centro di studi sociali e ricerche di mercato, ha compiuto un'indagine circa l'opinione dei cittadini russi in merito ai leader che guidarono la nazione nel XX secolo. Quale leader gode di maggiore stima nel ricordo degli intervistati? Non vi tengo sulle spine: è Leonid Brežnev, che col suo cipiglio - e ampio sopracciglio - ci guarda da questa foto scattata nel giugno del 1973 da Robert Knudsen, mentre Brežnev era in visita negli Stati Uniti d'America.
Forse questa risposta sorprenderà molti dei lettori italiani. Cosa avrà mai fatto di così straordinario il compagno Brežnev? E la sua azione di governo in quale modo può stare alla pari e addirittura superare quella di Lenin, che guidò la rivoluzione e fondò l'Unione Sovietica? Tanto più che sui libri di testo i diciotto anni del governo di brežneviano (1964-1982) vengono usualmente definiti "la stagnazione dell'era Brežnev".
mercoledì 5 giugno 2013
Grigorij Neljubov: il cosmonauta espulso
Grigorij Neljubov è il nome di un cosmonauta scomparso nel nulla. La sua sparizione, come altre, ha rifornito di carburante la leggenda dei cosmonauti perduti. Questo accadde a causa dell'inveterata abitudine sovietica di pretendere che la memoria di qualcuno potesse essere cancellata se quel qualcuno era fonte di imbarazzo.
Espulso per motivi disciplinari
Grigorij Grigoyevič Neljubov, nato a Porfiryevka (Crimea) il 31 di marzo del 1934, era pilota di caccia MiG-19 nell'aviazione della Marina, flotta del Mar Nero, con grado di tenente, quando nel 1960 fu scelto per partecipare al programma Vostok, il primo lancio di cosmonauti nello spazio. Fu designato pilota di riserva per le missioni Vostok 3 e 4.
Non ebbe mai occasione di portare la capsula Vostok fuori dall'atmosfera. E non rimase a lungo nel programma spaziale. Il 27 di marzo del 1963 Neljubov e altri due cosmonauti - Anikejev e Filatjev - venivano fermati dalla Milizia nella stazione della metro di Čkalovskaja, a Mosca. Erano ubriachi e stavano combinando un discreto macello.
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