lunedì 8 dicembre 2014
La destituzione di Nikita Chruščёv
Nell'aprile del 1964 in tutta l'Unione Sovietica si festeggiò solennemente il settantesimo compleanno del primo segretario del Partito Comunista, nonché primo ministro del Governo sovietico, Nikita Chruščёv. La stampa e i collaboratori gli inviarono calorosi auguri e ne cantarono le lodi, enfatizzandone le qualità di leader. Tutto ciò evidenzia la graduale involuzione della leadership kruscioviana verso un “piccolo culto delle personalità” e la crescita inesorabile del ruolo autocratico in seno alla direzione collegiale del Comitato Centrale e del Presidium. Tuttavia il Partito non era più quello di Stalin e la burocrazia non era più disposta a tollerare un despota. Soprattutto Chruščёv non era Stalin. È vero che negli ultimi anni di potere Chruščёv era diventato sempre più oltraggioso e prepotente con i suoi collaboratori, ma i burocrati sapevano benissimo che egli non sarebbe mai giunto agli eccessi criminali del vecchio padrone.
mercoledì 19 novembre 2014
Sojuz 9: un test di lunga permanenza nello spazio
La missione Sojuz 9 fu l'ultimo record di permanenza nello spazio segnato dall'equipaggio di una capsula, prima dell'esistenza delle stazioni orbitali. Con i loro 18 giorni i cosmonauti Nikolaev e Sevast'janov riportarono all'URSS il primato di permanenza in orbita, che cinque anni prima era passato agli Americani del programma Gemini.
Un momento difficile per il programma spaziale
Dopo i successi del programma Vostok l'impresa spaziale sovietica aveva perso coerenza e chiarezza: l'ufficio tecnico di Korolëv aveva troppi concorrenti agguerriti, poche risorse, troppi impegni. Anche i record del programma Voschod - volo di tre cosmonauti in un'unica capsula e prima passeggiata spaziale - erano stati ottenuti con soluzioni rischiose e di ripiego. Alla morte dell'ingegnere capo, nel gennaio del '66, il programma spaziale sovietico entrò in affanno. Il suo successore, Vasilij Pavlovič Mišin, si trovò a dover gestire da solo una grande mole di programmi non sempre compatibili: le capsule orbitali Sojuz, il programma circumlunare 7K-L1, il programma di allunaggio N1-L3, le stazioni DOS (saranno poi le Saljut) e le future (e mai costruite) MBKS.
mercoledì 29 ottobre 2014
Cosmonauti perduti: l'opinione di un esperto del Congresso
Ho iniziato alcuni mesi fa a scrivere un libro sul programma lunare sovietico, il tentativo - naufragato - di mandare i cosmonauti sulla Luna e battere ancora una volta gli Americani. Ne ho parlato sul mio blog personale. Tra i molti materiali che sto consultando o rileggendo ci sono anche i rapporti della Science Policy Research Division della Libreria del Congresso, a cura del dottor Charles S. Sheldon, apprezzato esperto di economia e politica dell'URSS, oggi ristampati come Histories of the Soviet / Russian Space Program. Ero a caccia di informazioni lunari (mi piacerebbe inserire nel libro una sezione che parli dei progetti sovietici visti dall'Occidente) e mi sono imbattuto in qualche riga interessante che riguarda i cosmonauti perduti. Mi sono occupato spesso dell'argomento su questo blog così ho pensato di tradurre il pezzo, proveniente dagli Stati Uniti della Guerra fredda, e di inserire qualche nota per completezza. Anche in quei tempi lontani, quando la corsa allo spazio era un argomento sentito, chi aveva i mezzi per valutare la situazione pensava che i cosmonauti perduti fossero solo una leggenda, una storia forse suggestiva, ma priva di fondamento.
[Non sono un traduttore di mestiere, insomma, non sparate al pianista, fa quello che può. Se qualcuno conosce il testo e può correggere la mia versione, si ricordi che là sotto c'è il modulo dei commenti e che alla pagina dei contatti ci sono le mail: correzioni e suggerimenti sono sempre preziosi.]
mercoledì 22 ottobre 2014
Chruščёv, la burocrazia e il Partito: una dialettica destabilizzante tra legami e conflitti.
La morte di Stalin fu un evento salutato con dolore dalla casta burocratica dell'Unione Sovietica, ma fu anche un motivo di sollievo. Dopo gli anni del terrore di massa e i terribili anni della guerra anche la burocrazia desiderava godere della propria posizione di privilegio senza temere persecuzioni improvvise, processi, condanne e fucilazioni. La scomparsa del dittatore e la successiva eliminazione di Berija contribuirono a instaurare nel paese un clima più disteso anche nei vertici istituzionali.
Il XX Congresso fu indubbiamente una tappa fondamentale di questa normalizzazione della vita interna del Partito. Chruščёv nel suo discorso pose l'accento sui crimini di Stalin commessi contro il Partito e tralasciò completamente quelli commessi contro la popolazione in generale. Un atteggiamento del genere può essere interpretato come un messaggio del leader alla sua base: il passato non può ripetersi e io ne sono la garanzia. In altre parole Chruščёv avrebbe liberato i più alti strati della nomenklatura dal terrore della repressione, ponendo le basi per la liberazione di energie e capacità prima imprigionate dalla paura.
mercoledì 8 ottobre 2014
Jangel': fra missili da guerra e lanci spaziali
Michail Kuz'mič Jangel' fu uno dei più importanti progettisti della missilistica sovietica. Ingegnere di talento ed esperienza, uomo di solidi ideali comunisti, Jangel' fu per molto tempo il progettista più apprezzato dalle Forze missilistiche strategiche. In una battuta i militari dicevano:
"Korolëv lavora per la propaganda, Čelomej lavora per il cestino della spazzatura, Jangel' lavora per noi."Michail Jangel' nacque il 7 di novembre del 1911 a Irkutsk, in Siberia. Nel 1926 si trasferì a Mosca e nel 1931 si iscrisse all'Istituto di aviazione, dove si laureò nel 1937. L'ingegnere Polikarpov, all'epoca famoso progettista di aerei da caccia, lo assunse nella sua squadra: appena laureato Jangel' era già al lavoro in un prestigioso ufficio tecnico.
mercoledì 17 settembre 2014
Ascoltando la falce e il martello
Oggi abbiamo un ospite, Madscientist, che ci ha scritto un post sulla sua esperienza di ascolto delle emittenti comuniste. Buona lettura!
A gentile richiesta del tenutario di questo blog sono qui per raccontarvi qualcosa sulle mie esperienze di radioascoltatore, in particolare di ascoltatore delle stazioni dei paesi del socialismo reale.
Si era alla fine degli anni '70, inizio anni '80 e tutti i paesi del blocco sovietico avevano il loro bel programma in italiano: URSS, Polonia, Germania Orientale, Cecoslovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria; a questi si aggiungevano l'Albania e la Cina.
mercoledì 3 settembre 2014
La società sovietica negli anni dello “smarrimento e della speranza”
Il periodo kruscioviano si distinse per i fermenti culturali e per il clima di relativa libertà rispetto al cupo periodo staliniano. Abbiamo già parlato del fatto che gli intellettuali furono uno dei gruppi più favorevoli alla destalinizzazione e che accolsero con gioia la condanna di Stalin del XX Congresso. Tuttavia essi per natura erano abituati a rilanciare e non a soffermarsi alle sole contraddittorie e incomplete mezze verità di Chruščёv. Nell'intelligencija cominciarono a circolare i primi samizdat (pubblicazioni autonome e quindi illegali) nei quali cominciarono ad essere criticati apertamente aspetti del sistema considerati più profondi del culto della personalità, quali l’agricoltura collettiva, la sfrontatezza e l'ipocrisia della burocrazia, le diseguaglianze sociali e i problemi ecologici.
mercoledì 20 agosto 2014
Anochin: cosmonauta dimenticato?
Sergej Nikolaevič Anochin fu un pilota di una certa fama in Unione Sovietica: sapeva portare in aria aeroplani di ogni tipo e alianti; inoltre era anche paracadutista. La sua lunga, onorata e a volte accidentata carriera lo portò, infine, all'OKB-1, un ufficio tecnico responsabile dei lanci spaziali. Lì svolse varie mansioni, in particolare legate all'addestramento, e in seguito raggiunse anche il grado vice-comandante del corpo dei cosmonauti.
Su di lui circola una strana leggenda, che gli fa meritare l'inserimento nella lista dei cosmonauti perduti: si dice che volò fuori dall'atmosfera, ma che il suo volo, per qualche ragione, venne tenuto nascosto. Al programma spaziale lavorò sul serio e per lungo tempo: è possibile che nella leggenda vi sia allora qualcosa di vero?
mercoledì 11 giugno 2014
Il disastro di Nedelin: il più grande incidente della missilistica
Bajkonur, il cosmodromo dei grandi record spaziali, nacque come poligono di tiro per le future Forze missilistiche strategiche: Tjuratam, il luogo in cui, lontano da occhi indiscreti, collaudare i missili balistici intercontinentali. In quella località della steppa kazaka, fra sonde e satelliti, venivano provati i vettori progettati per trasportare gli ordigni nucleari. Uno di questi test, nell'ottobre del 1960, si concluse con un sanguinoso disastro noto come catastrofe di Nedelin, il più grave incidente della storia della missilistica, l'esplosione sulla rampa del prototipo del razzo R-16.
mercoledì 21 maggio 2014
Objekt 279: il carro armato superpesante
mercoledì 7 maggio 2014
Il tallone d'Achille: l'agricoltura sovietica di fronte alle riforme di Chruščёv
Abbiamo affrontato ampiamente i fini e le modalità con cui Stalin edificò nelle campagne una forma peculiare di gestione agricola. Sappiamo che il sistema colcosiano rappresentò una sorta di servaggio delle campagne nei confronti dello Stato, in quanto costrette a consegnare una parte del raccolto, fissata arbitrariamente dal centro, a prezzi drammaticamente bassi. Il gruppo dirigente post staliniano ebbe una nitida consapevolezza della scarsa produttività del sistema e della centralità della coercizione nel suo funzionamento.
mercoledì 23 aprile 2014
Menzogne e omissioni sul volo di Jurij Gagarin nello spazio
Il 12 di aprile ricorre l'anniversario del lancio di Jurij Gagarin, la missione Vostok 1, come avranno visto quelli di voi che seguono la nostra pagina Facebook. Con questo post voglio parlare di alcuni fatti poco noti relativi a quell'impresa da record, il volo dell'uomo nello spazio. La cappa di paranoica segretezza, che avvolgeva il programma spaziale sovietico, anche in quell'occasione manifestò i suoi effetti. Nascose, glissò e taroccò: e con ciò contribuì a diffondere dubbi e sospetti sul grande risultato umano e tecnologico che era stato appena ottenuto.
mercoledì 2 aprile 2014
La destalinizzazione (2): Mao, Cuba e la Bomba
Continua in questo post l'argomento della destalinizzazione e dei suoi effetti sulla politica estera sovietica, sul movimento comunista, sulle prospettive della Guerra fredda.
Mao Zedong
Roy Medvedev, citando le memorie del comunista israeliano Mikunis, scrisse che durante la conferenza dei partiti comunisti e operai, tenutasi a Mosca nel novembre 1957, Mao si comportava come se fosse il vero capo del comunismo mondiale.
mercoledì 26 marzo 2014
La destalinizzazione (1): la nuova politica estera sovietica
Alla morte di Stalin l'Unione Sovietica si trovava in una delicata situazione internazionale. In particolare, i nuovi leader del paese non sapevano nulla o quasi di politica estera, che per anni era stata feudo personale del dittatore. L'eredità di Stalin in politica estera si presentava quindi non meno pesante e preoccupante della situazione interna. In Europa rimaneva irrisolta la questione austriaca, e gravida di incognite e frizioni appariva la questione tedesca. In Asia le cose non andavano meglio. L'URSS non aveva relazioni diplomatiche con il Giappone e in Corea il conflitto tra Nord e Sud era ancora in corso.
martedì 18 marzo 2014
Voschod 2: la prima passeggiata spaziale della storia
Aleksej Leonov fu il primo uomo a fluttuare nello spazio fuori da una capsula. Lanciato il 18 di marzo del 1965 sulla Voschod 2 insieme a Pavel Beljaev, Leonov si aggiudicò il record battendo di misura l'americano Edward White, che compì la prima attività extraveicolare (EVA) della NASA il 3 di giugno dello stesso anno.
La missione di Leonov e Beljaev fu un successo: un altro grande record per il programma spaziale sovietico. Ma poco mancò perché il lancio si trasformasse in una tragedia: Aleksej Leonov rischiò seriamente di diventare il primo cosmonauta perduto. E Beljaev rischiò di fargli compagnia, volente o nolente.
mercoledì 12 marzo 2014
Čelomej: l'eterno secondo del programma spaziale sovietico
È poco noto, ma l'URSS, il paese dell'apparato economico a pianificazione centralizzata, non aveva niente di paragonabile alla NASA. Il paese dell'economia di piano non aveva un ente centrale per gestire il programma spaziale. Non c'era nemmeno un vero e proprio programma spaziale: l'ingegnere capo dell'ufficio OKB-1, Korolev, presentava al governo le sue proposte. Queste venivano accettate o respinte. Il tutto aveva un andamento rapsodico, influenzato dai capricci della politica, dalle pretese dei militari, dalle manovre degli altri uffici tecnici impegnati nella progettazione di missili.
Tra questi uffici vi era quello di Vladimir Nikolaevič Čelomej (1914-1984). A lui e ai suoi progetti è dedicato questo post: è un'occasione per osservare le imprese spaziali sovietiche da un'angolatura insolita, quella di un progettista ambizioso, talentuoso, ciclicamente sconfitto, creatore di mezzi ancora oggi apprezzati in tutto il mondo.
mercoledì 19 febbraio 2014
Dolgov: il cosmonauta perduto che non fu un cosmonauta
Libri e siti internet dedicati alla leggenda dei cosmonauti perduti riportano spesso il nome di Pёtr Dolgov, che sarebbe morto in un fallito lancio orbitale della capsula Vostok durante il 1960. Un'altra vittima della fretta sovietica, poi cancellata dal poderoso apparato della censura. C'è qualcosa di vero in questa storia.
Un Pёtr Dolgov è esistito veramente. Fu paracadutista durante la seconda guerra mondiale e raggiunse il grado di colonnello. Lavorò per il programma Vostok nel 1960 e morì a causa di un incidente. Ma quello che c'è di vero in questa storia non è ciò che si aspettano i fautori della teoria cospirativa.
Forse questa storia sarà meno suggestiva agli orecchi di chi vuole sentire raccontare di cosmonauti perduti nello spazio profondo o bruciati durante il rientro in atmosfera. Però è una storia vera: una storia di macchine e uomini di cui non ci si ricorda mai, oscura manovalanza del progresso tecnologico.
mercoledì 5 febbraio 2014
Chruščёv e il XX Congresso del PCUS
Il 1956 fu l'anno del XX Congresso del PCUS. Entrò nella storia per la denuncia dei crimini di Stalin. La relazione sulle sue colpe fu una mossa a sorpresa seguita a un lungo dibattito interno tra gli eredi del dittatore. Una sorpresa voluta e decisa dal segretario del partito Nikita Chruščёv. Alla decisione non furono estranee le inimicizie e le diverse visioni politiche dei personaggi che si contendevano la successione. Le divergenze riguardavano organigrammi, poltrone e più in generale il futuro del paese.
mercoledì 22 gennaio 2014
Luna 1: primo razzo cosmico
Il 2 gennaio del 1959 dal poligono di Tjura-tam - oggi Bajkonur - partiva il "primo razzo cosmico", destinato a conquistare un nuovo record per i programmi spaziali sovietici. Dopo tre tentativi falliti di raggiungere l'orbita bassa terrestre, un vettore R-7, nella variante detta Luna, portava il suo carico fuori dall'atmosfera e lo accelerava verso il nostro satellite.
La sonda era identica in tutto e per tutto a Luna 2, che il 14 settembre del 1959 impattò sulla Luna, diventando il primo oggetto costruito dall'uomo ad arrivare su un altro corpo celeste. Nel post dedicato a Luna 2 ho elencato i numerosi fallimenti del programma lunare che hanno preceduto il lancio con il record. Con questo breve post voglio parlare di uno di quei fallimenti e di come venne camuffato.
mercoledì 15 gennaio 2014
L'ascesa di Nikita Chruščёv
Alla morte di Stalin si aprono nuovamente le difficili manovre della successione. Queste vedranno infine la vittoria di Nikita Chruščёv: all'URSS di Chruščёv saranno destinati i prossimi post.
Le prime riforme
Subito dopo la morte del dittatore l'uomo che più di ogni altro pareva destinato a succedergli era Malenkov. La sua foto, in qualità di primo ministro, campeggiava accanto a quella di Stalin e Mao sulle principali testate. Il suo principale alleato era Berija, il temuto e odiato capo degli apparati di sicurezza di Stato. Un primo errore di valutazione dei due fu quello di sopravvalutare le cariche governative a scapito di quelle di partito. Chruščёv dal canto suo seppe intuire che il vero potere, in un sistema a partito unico, risiedeva nel controllo dell’apparato centrale e dei suoi principali rami periferici. Completava il quadro dei massimi dirigenti Molotov, relegato di fatto ad occuparsi di politica estera.
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