Ho iniziato alcuni mesi fa a scrivere un libro sul programma lunare sovietico, il tentativo - naufragato - di mandare i cosmonauti sulla Luna e battere ancora una volta gli Americani. Ne ho parlato sul mio blog personale. Tra i molti materiali che sto consultando o rileggendo ci sono anche i rapporti della Science Policy Research Division della Libreria del Congresso, a cura del dottor Charles S. Sheldon, apprezzato esperto di economia e politica dell'URSS, oggi ristampati come Histories of the Soviet / Russian Space Program. Ero a caccia di informazioni lunari (mi piacerebbe inserire nel libro una sezione che parli dei progetti sovietici visti dall'Occidente) e mi sono imbattuto in qualche riga interessante che riguarda i cosmonauti perduti. Mi sono occupato spesso dell'argomento su questo blog così ho pensato di tradurre il pezzo, proveniente dagli Stati Uniti della Guerra fredda, e di inserire qualche nota per completezza. Anche in quei tempi lontani, quando la corsa allo spazio era un argomento sentito, chi aveva i mezzi per valutare la situazione pensava che i cosmonauti perduti fossero solo una leggenda, una storia forse suggestiva, ma priva di fondamento.[Non sono un traduttore di mestiere, insomma, non sparate al pianista, fa quello che può. Se qualcuno conosce il testo e può correggere la mia versione, si ricordi che là sotto c'è il modulo dei commenti e che alla pagina dei contatti ci sono le mail: correzioni e suggerimenti sono sempre preziosi.]

