L'Istituto Levada, storico centro di studi sociali e ricerche di mercato, ha compiuto un'indagine circa l'opinione dei cittadini russi in merito ai leader che guidarono la nazione nel XX secolo. Quale leader gode di maggiore stima nel ricordo degli intervistati? Non vi tengo sulle spine: è Leonid Brežnev, che col suo cipiglio - e ampio sopracciglio - ci guarda da questa foto scattata nel giugno del 1973 da Robert Knudsen, mentre Brežnev era in visita negli Stati Uniti d'America.
Forse questa risposta sorprenderà molti dei lettori italiani. Cosa avrà mai fatto di così straordinario il compagno Brežnev? E la sua azione di governo in quale modo può stare alla pari e addirittura superare quella di Lenin, che guidò la rivoluzione e fondò l'Unione Sovietica? Tanto più che sui libri di testo i diciotto anni del governo di brežneviano (1964-1982) vengono usualmente definiti "la stagnazione dell'era Brežnev".
I dati
Il compagno Leonid si è piazzato primo in classifica con un clamoroso 56 percento di intervistati che hanno espresso un'opinione positiva sull'era di Brezhnev, contro un 29 percento che l'ha valutata negativamente. E con questi punteggi batte, seppure di scarsa misura, Vladimir Ilič Ulianov noto Lenin, che ha totalizzato il 55 percento di valutazioni positive.
A sorpresa si piazza bene anche il compagno Stalin, che il 50 percento degli intervistati mostra di apprezzare.
A metà classifica si trovano lo zar Nicola II, con 48 percento, e Nikita Chruščёv, con il 45. In fondo i curatori fallimentari dell'esperimento sovietico, Boris El'cin e Michail Gorbačёv. El'cin ha ricevuto valutazioni positive dal 22 percento degli intervistati. Gorbačёv invece si è attirato il 66 percento di risposte negative sul campione oggetto dell'indagine.
Spiegare i risultati
Che dire? Sono cifre che danno da pensare.
Per El'cin e Gorbačёv non ci si sorprende - i curatori fallimentari non vengono mai ricordati con amore. Lo sgretolamento dell'URSS, il tentato colpo di stato dei conservatori, la disastrosa conversione dell'economia di piano a sistema di libero mercato hanno lasciato una cattiva memoria.
Qualcuno troverà incredibile il vasto apprezzamento di cui pare ancora godere Iosif Stalin. La metà esatta del campione ha buone parole per lui e il suo regime. Certo, Stalin richiama immediatamente tempi eroici, l'invasione nazista, la Grande Guerra Patriottica, la vittoria finale e la presa di Berlino. C'è da dire però che a un terzo degli intervistati deve aver più che altro richiamato alla mente le esecuzioni sommarie, gli arresti di massa, l'espansione dell'arcipelago Gulag.
Lenin ha con sé il prestigio del fondatore e dell'intellettuale d'altri tempi, del costruttore di istituzioni in quegli anni '20 caotici e creativi. Lo zar Nicola forse si avvantaggia ancora dell'aura mistica che avvolgeva della sua luce i regnanti d'antico regime: lo zar era pur sempre re per grazia di Dio.
Ma il primo classificato ha ricevuto un perfetto assist dalla storia. La stagnazione dell'era Brežnev ha mostrato i suoi maggiori effetti solo dopo che il compagno Leonid aveva lasciato questa valle di lacrime. Per molti gli anni '70 sono ancora l'età dell'oro, il momento di maggior benessere materiale goduto dalla società sovietica. Benessere che come un paravento copre i difetti della centralizzazione economica praticata in quel periodo e la natura sempre più autoritaria del governo. Brežnev, morendo nel 1982, lasciò ad altri tutti quei problemi.
Il tuo commento ai motivi per cui i russi hanno votato Breznev, per quello che ne so e ne ho letto, è perfetto. Penso che anche Limonov sia d'accordo - Carrère ha scritto qualcosa di simile nell'omonimo libro :-)
RispondiEliminaSono contento di averla azzeccata! :) Il libro di Carrère su Limonov mi attira assai. L'hai letto?
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