La sonda Luna 10 trasportava il primo satellite lunare |
Il programma spaziale sovietico aveva
messo a punto il primo satellite lunare con la missione Luna 10 inserendo con
successo una stazione automatica nell'orbita della Luna il 3 aprile 1966.
I tentativi di realizzare questa
missione erano stati due.
Il primo, compiuto il 1° marzo
1966 a solo un mese di distanza dalla storica impresa di Luna 9, si era concretizzato in un autentico fallimento in quanto
una perdita di controllo nell'ultimo stadio del vettore di lancio aveva impedito alla sonda di immettersi sulla rotta
lunare. Il veicolo era rientrato nell'atmosfera terrestre due giorni dopo.
L'insuccesso della missione aveva
portato i sovietici ad escludere la sonda dalla classificazione Luna, e il
satellite, con il suo breve viaggio, prese successivamente la denominazione di Kosmos
111.
Il secondo tentativo aveva
portato invece a raggiungere con successo l'obiettivo di inserimento di uno strumento
artificiale in orbita lunare.
Il 31 marzo 1966 una sonda
identica a quella precedente era infatti stata lanciata dall'Unione Sovietica
in direzione della Luna. Il 3 aprile il veicolo aveva rilasciato un satellite che si era immesso
nell'orbita della Luna ed aveva incominciato a trasmettere dati scientifici
restando operativo per circa due mesi.
La missione
Il satellite lunare condotto dalla sonda sovietica in orbita attorno alla Luna il 3 aprile 1966 |
Luna 10 era stata inizialmente lanciata in un'orbita bassa attorno
alla Terra per poi essere diretta verso la Luna con una manovra di correzione
di rotta.
L'obiettivo principale della
missione era quello di raggiungere l'orbita
della Luna e fare esperienza nelle operazioni di volo orbitale per lo studio
dell'ambiente lunare e presumibilmente anche come preparazione a future
missioni di cosmonauti.
Dopo il lancio del razzo vettore
che trasportava la sonda con il satellite, il veicolo aveva stazionato
temporaneamente in orbita terrestre, ed il 1° aprile il centro di controllo
aveva impartito i comandi per immetterlo sulla giusta traiettoria raggiungendo,
dopo un viaggio di tre giorni, le vicinanze della Luna.
La frenatura operata dal motore a
razzo di Luna 10 aveva sganciato il
satellite realizzando un perfetto inserimento
in orbita lunare il 3 aprile 1966.
La sonda aveva compiuto la sua
prima orbita dopo quattro ore dall'immissione iniziando la missione vera e
propria.
Orbitando attorno al satellite
naturale Luna 10 aveva studiato le
radiazioni gamma, i campi elettrici e magnetici, il vento solare, le emissioni
infrarosse dalla Luna, le condizioni di radiazione nell'ambiente lunare e la
presenza di micro-meteoriti.
Mentre trasmetteva a terra i dati
ottenuti, il satellite di Luna 10
aveva fatto importanti scoperte in merito alle caratteristiche della Luna. I
risultati delle analisi avevano stabilito che il satellite naturale non aveva
un campo magnetico e che la non-uniforme composizione interna della Luna
determinava l'irregolarità del suo campo
gravitazionale.
A seguito di un brillante lavoro
durato quasi due mesi, il 30 maggio le batterie del sistema di alimentazione
del satellite avevano incominciato a dare segnali deboli e a rendere instabili
le comunicazioni con il centro di controllo a terra.
I tecnici sovietici avevano
deciso a questo punto di spegnere i radiotrasmettitori prima di perdere
definitivamente i segnali di Luna 10.
Per un totale di 57 giorni di
attività, la sonda aveva operato per 460
orbite lunari effettuando 219
trasmissioni dati.
Diverse fonti di studi
aerospaziali affermano che attualmente i resti della sonda si trovano sul suolo
lunare. Nel corso degli anni successivi alla sua disattivazione, attirata dalla
gravità della Luna, molto probabilmente la sonda si era schiantata sulla
superficie del corpo celeste.
Caratteristiche tecniche
Secondo
diverse ipotesi la struttura della sonda Luna
10 era molto simile a quella dei satelliti Kosmos, in particolare al numero 111 che nel mese di marzo 1966
aveva tentato senza alcun successo di realizzare la missione di immissione in
orbita lunare.
Il modulo di viaggio e il modulo strumentale ISL |
La sonda era costituita da due
parti differenti: il modulo di viaggio (“bus” in gergo aerospaziale) denominato Kosmičeskij
apparat, sezione cosmica, che andava a costituire la parte inferiore del
veicolo; e il satellite vero e proprio, il modulo
strumentale ISL (Isskustvennyj sputnik luny, satellite
lunare artificiale).
Il satellite lunare si inseriva
passivamente in orbita separandosi dalla rimanente porzione della sonda dopo che
il veicolo aveva orbitato attorno alla Luna.
Luna 10 era una sonda con caratteristiche fisiche molto simili anche
a quelle di Luna 9. In questo caso, a
differenza delle stazioni precedenti, solamente il veicolo di allunaggio era
stato rimpiazzato dal piccolo satellite e il motore principale aveva la
funzione di ridurre la velocità per entrare in orbita anziché posarsi sulla
superficie selenica.
La sonda faceva parte della serie E-6S, un veicolo attribuito alle missioni di tipo orbitale costituito
da moduli non destinati all'allunaggio.
L'immissione di un oggetto in
orbita lunare richiedeva infatti un sistema propulsivo capace di impartire
variazioni di velocità di 1 km/s, mentre per la discesa sulla Luna era
richiesta una velocità pari a 2,6 km/s.
Una sonda che all'epoca aveva il
solo compito di inserirsi in orbita lunare aveva dunque bisogno di molto meno
carburante di una destinata ad allunare.
Per la realizzazione di Luna 10 i sovietici, invece di sviluppare un modulo orbitale del tutto
nuovo, avevano optato per il mantenimento della
parte principale del sistema propulsivo del modulo di allunaggio limitandosi
solamente a rifornirlo di due terzi del propellente normalmente richiesto. Il
peso così risparmiato era stato impiegato per il trasporto di strumenti più
pesanti.
Gli apparecchi contenuti nel
veicolo comprendevano: uno spettrometro per i raggi gamma, un magnetometro
triassiale, due trappole per gli ioni e una per le particelle cariche, un
sensore rilevatore per micro-meteoriti, un rilevatori di infrarossi, strumenti
per misurare il livello di radiazioni della Luna, un contatore dei fotoni nei
raggi x e un radiometro.
Le note dell'Internazionale
Nella
presentazione della missione Luna 10
non sono mancati gli aspetti di propaganda
politica che all'epoca della guerra fredda tra le due superpotenze si erano
sviluppati nella corsa allo spazio.
La sonda in questione aveva dimostrato
ulteriormente la superiorità del programma spaziale sovietico sul mondo
occidentale, riuscendo ad immettere per la prima volta nella storia un
satellite in orbita lunare (La NASA vi sarebbe riuscita
solamente nell'agosto del 1966 con l'avvio del programma Lunar Orbiter).
Tuttavia, i sovietici avevano
voluto enfatizzare l'operato di Luna 10
descrivendo il possibile successo della missione come frutto dell'operato della
società socialista. Per proclamare degnamente la riuscita della prima
immissione in orbita lunare i tecnici del programma spaziale avevano pensato di
attrezzare la sonda con uno strumento a semiconduttori che riproducesse alle
stazioni riceventi a terra una melodia
sintetizzata dell'inno dell’Internazionale.
Nella progettazione della sonda
era stato dunque inserito un apparato con diversi oscillatori allo stato solido
programmati per riprodurre le note del celebre inno.
Questa procedura era stata
pensata in particolare per diffondere la diretta del segnale di Luna 10 durante il XXIII Congresso del Partito Comunista dell’Unione Sovietica che
all'epoca stava avendo luogo a Mosca tra il 29 marzo e l’8 aprile 1966, ossia
proprio nel bel mezzo dello svolgimento della missione. Non appena il centro di
controllo di volo avesse ottenuto i segnali sonori della sonda in orbita le
autorità avrebbero diffuso la melodia in diretta al Congresso, facendo
ascoltare ai 5.000 delegati partecipanti l'ennesimo trionfo del programma spaziale sovietico.
Tuttavia, sebbene la riproduzione
sonora avesse funzionato bene durante la notte del 3 maggio, un imprevisto
aveva complicato la buona riuscita di questa manovra di propaganda.
La mattina del 4 maggio, data in
cui si era deciso di riprodurre al Congresso la melodia a seguito della recente
conferma del successo di Luna 10, i
tecnici sovietici si erano accorti all'ultimo momento che nella melodia ascoltata
dallo spazio la notte prima mancava una
nota.
Siccome la missione di Luna 10 era stata progettata per fare
arrivare la sonda in prossimità della Luna proprio in concomitanza del XXIII
Congresso durante la sessione mattutina, per ovviare all'inconveniente si
decise di presentare al pubblico di delegati la registrazione della melodia
effettuata la notte precedente, facendola passare come la vera diretta del
satellite sovietico che in quel momento stava orbitando attorno alla Luna in
nome del popolo sovietico.
I delegati sovietici presenti in
aula applaudirono senza sapere di essere stati ingannati dalla propaganda di regime.
Dopo circa trent'anni le autorità
rivelarono che la melodia che il Congresso aveva ascoltato altro non era che
una registrazione, dimostrando
esplicitamente la funzione più politica che scientifica dell'inno di Luna 10.
***
Fonti
Bedini Daniele, Breve
storia della conquista dello spazio, Milano: Bompiani, 1998.
Braccesi Alessandro, Caprara
Giovanni, Hack Margherita, Alla scoperta
del sistema solare, Milano: Arnoldo Mondadori, 2000.
Cavina Stefano, Apollo, la sfida della Luna, Serravalle:
AIEP, 2011.
Gatland Kenneth W., Esplorazione dello spazio: tecnologia
dell’astronautica, Novara: Istituto Geografico DeAgostini, 1983.
Silvestri Goffredo, Verso lo spazio, Milano: Arnoldo
Mondadori, 1985.
http://www.br73.net/luna_10.htm
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