A differenza dei principali successi
delle sonde del programma Luna, la
numero 15 è stata una missione piuttosto sfortunata per
l'Unione Sovietica.
Oltre a non realizzare affatto
l'obiettivo per cui era stata costruita, Luna
15 è diventata il simbolo della
sconfitta sovietica nella corsa alla Luna.
Durante il viaggio della sonda
verso il nostro satellite Mosca è stata costretta a rendere note agli avversari americani tutte le caratteristiche e la
programmazione della missione, un fatto insolito per le procedure estremamente
segrete del programma spaziale sovietico.
Il motivo della divulgazione agli
occidentali dei dati della missione è dovuto al fatto che contemporaneamente al
volo orbitale di Luna 15 sul
satellite naturale si stava svolgendo l'evento storico più importante di tutta
la corsa allo spazio: lo sbarco degli astronauti
americani Neil Armstrong e Buzz Aldrin.
Preoccupati che l'attività della
sonda sovietica potesse interferire con il lavoro degli astronauti, la Nasa
aveva chiesto immediata collaborazione a Mosca nel fornire tutte le
informazioni necessarie riguardo la stazione automatica.
Luna 15 era stata una missione organizzata
in tutta fretta con lo scopo preciso di fare allunare una stazione
automatica sulla superficie della Luna e riportare sulla Terra i primi campioni di suolo lunare. L'obiettivo
specifico era quello di consegnare all'umanità il materiale lunare raccolto da
una sonda prima che gli astronauti
americani potessero tornare sulla Terra con le rocce seleniche da esaminare.
L'intento ingegnoso della
propaganda sovietica era quello di far sembrare sciocca la missione Apollo 11 dimostrando che all'epoca era
possibile ottenere i campioni di suolo lunare tramite sonde automatiche senza
mettere in pericolo la vita di astronauti che si sarebbero dovuti recare appositamente
sulla Luna.
In realtà, la limitatezza della
tecnologia automatica dell'epoca aveva già portato gli occidentali a pensare
che i sovietici non sarebbero stati in grado di condurre efficacemente a
termine la missione.
Per Mosca vi era stato già un
tentativo di recuperare materiale lunare il 14 giugno 1969, ma il vettore di
lancio della missione in questione non era riuscito a raggiungere lo spazio a
seguito della mancata accensione del terzo stadio del razzo vettore.
Il triste epilogo di Luna 15 si concretizzerà in uno schianto sul suolo lunare proprio
mentre gli astronauti Armstrong e Aldrin si apprestavano a ritornare sulla
Terra con 22 kg di rocce lunari.
Caratteristiche tecniche
La sonda era stata lanciata dal
cosmodromo di Bajkonur il 13 luglio 1969.
Luna 15 era un modello E-8-5;
le sue caratteristiche ne facevano un veicolo talmente pesante che, per
ottenere capacità maggiori di carico, il razzo vettore Proton era stato sottoposto ad accurate modifiche, e per
risparmiare al massimo sul peso del carburante era stata scelta una traiettoria
più lunga verso la Luna.
Dopo il classico parcheggio in
orbita terrestre la sonda era stata fatta proseguire verso la Luna dove, prima
di effettuare l'allunaggio morbido, avrebbe dovuto svolgere dei rilievi
fotografici della superficie studiando il campo gravitazionale e le rocce
lunari.
Il 17 luglio Luna 15 aveva raggiunto il satellite naturale immettendosi in
orbita senza problemi.
Dopo 52 orbite e 86 sessioni di
comunicazione con il centro di controllo a terra, la sonda iniziò le operazioni di discesa sulla superficie
lunare il 21 luglio, proprio quando gli astronauti americani di Apollo 11 avevano terminato la prima
“passeggiata lunare”.
Sfortunatamente per la sonda
sovietica le trasmissioni erano cessate appena quattro minuti dopo l'inizio
delle manovre di allunaggio facendola inevitabilmente schiantare al suolo distruggendola.
La missione
La
missione Luna 15 era stata approvata con
estrema rapidità per cercare di guadagnare risalto sulla missione Apollo 11. Tra i membri del Politbjuro vi era anche la speranza che,
se gli astronauti dello sbarco avessero fallito, l'impresa della sonda sovietica
sarebbe stata un successo ancora più grande.
Siccome Luna 15 ripercorreva la stessa traiettoria in orbita lunare della
missione Apollo 8, la sonda si era
inizialmente rivelata un satellite di
disturbo delle comunicazioni americane. Gli addetti della NASA avevano
infatti manifestato le proprie lamentele perché la presenza di questa stazione
automatica avrebbe potuto causare degli scontri con la capsula di Apollo 11.
Per gestire le manovre di sbarco Luna 15 dovette inoltre improvvisamente
cambiare rotta. In questa occasione il celebre osservatorio britannico di Jodrell Bank si era immediatamente
accorto, monitorando il percorso di Luna
15, che i parametri orbitali comunicati dai sovietici non erano compatibili
con il percorso della sonda, e si era pensato che Mosca stesse mentendo sul reale intento della missione.
Proprio mentre il modulo lunare
americano si apprestava a toccare il suolo selenico, attorno alla Luna si
avvicinava Luna 15, lanciata tre
giorni prima della navetta americana con il tentativo di offuscare, almeno in
parte, la missione americana.
Grazie ai bollettini
continuamente diramati da Jodrell Bank la stampa occidentale seguiva
l'andamento della missione di Luna 15,
che tuttavia continuava a rimanere un mistero.
Anche gli Stati Uniti, allarmati
dall'ambiguità della missione della
sonda, avevano incominciato a monitorarne gli spostamenti con l'aiuto del
Comando di Difesa Aerospaziale del Nord America (NORAD).
La sonda era stata infine bollata
come “innocua ma inopportuna” anche se le ipotesi sulla sua esistenza
spaziavano dall'attività di spionaggio a quelle di disturbo volontario ad Apollo 11.
Sebbene l'Unione Sovietica avesse
rassicurato gli americani che non ci sarebbero state interferenze tra le due
missioni in corso, vi era il rischio di creare
problemi alle trasmissioni radio di Apollo
11, decisive nel momento dello sbarco.
Le comunicazioni divulgate da
Mosca erano state sporadiche e in larga parte incomplete. Gli occidentali, per
sapere cosa stessero facendo i sovietici con Luna 15, avevano dovuto affidarsi all'osservatorio di Jodrell Bank
che continuava a monitorare con efficacia la sonda.
Nel frattempo gli astronauti americani
avevano richiesto di continuo rassicurazioni
in merito alla situazione, mentre Luna
15 continuava a viaggiare in direzione della Luna.
Le comunicazioni tra Mosca e Washington
Durante l'avvicinamento di Luna 15 al satellite naturale la
diplomazia americana aveva chiesto in più di un'occasione garanzie al governo
sovietico.
In particolare Frank Borman,
l'astronauta della missione Apollo 8
svolta nel dicembre del 1968, aveva ottenuto per collegamento telefonico
specifiche rassicurazioni dal
presidente dell'Accademia delle Scienze dell’Unione Sovietica Mstislav Keldyš.
All'epoca Borman era appena tornato da
un viaggio in Unione Sovietica, dove negli anni passati aveva avuto occasione
di conoscere alcuni dirigenti dell'astronautica sovietica.
Gli americani volevano la certezza che
gli astronauti di Apollo 11 non sarebbero
stati ostacolati dalla misteriosa macchina sovietica durante le operazioni
delicate della missione di sbarco.
Nel frattempo Mosca aveva
annunciato che la sonda avrebbe cambiato la sua orbita. In altre due occasioni,
infatti, l'orbita di Luna 15 venne
modificata fino a portare il veicolo ad un’altezza di 16 km dalla superficie
lunare per poi tentare di posarsi su di essa e realizzare l'obiettivo della
missione.
Tuttavia, a seguito delle
richieste americane, per la prima volta nella storia della corsa allo spazio la
comunità scientifica sovietica dovette rivelare
tutte le informazioni in merito a Luna
15.
La missione in questione, dopo
essere stata interpretata dai postumi come il culmine della corsa alla Luna, aveva permesso di sviluppare un
singolare ed ambiguo caso di
cooperazione tra i due programmi spaziali.
La fine di Luna
15
Nel tentativo di realizzare l'allunaggio
morbido Luna 15 era finita per
schiantarsi nella regione lunare del Mare Crisium (Mare delle Crisi) il
21 luglio 1969.
L'Unione Sovietica aveva evitato
di comunicare il tragico evento come un errore della missione, facendo invece passare
Luna 15 come la solita sonda “kamikaze”
tipica delle prime fasi del programma Luna.
Mosca aveva molto ambiguamente annunciato
che la sonda aveva ultimato la sua missione dopo aver acceso il retrorazzo
cadendo sulla Luna “in una regione prescelta”.
Il governo sovietico aveva dovuto
per la prima volta proclamare al mondo intero l'intento della propria missione
e ammettere di fronte all'opinione pubblica di essere stato battuto e di aver
fallito.
La questione del recupero di
frammenti lunari sarà un’ulteriore sconfitta per Mosca. L'opinione pubblica
riconoscerà ovviamente maggiore importanza ai 22 kg di rocce lunari
accuratamente selezionate dagli astronauti americani, piuttosto che i più
piccoli campioni lunari che Luna 15
avrebbe dovuto riportare “a casa”.
La stampa internazionale aveva
all'epoca sottolineato che qualunque successo conseguito dalla sonda sovietica
e una vittoria puramente meccanica non avrebbero potuto in nessun modo offuscare
l'impresa umana di Armstrong e Aldrin.
La concomitanza dei due eventi,
da un lato il trionfo storico dello
sbarco americano sulla Luna e dall’altro il fallimento della sonda automatica sovietica, avevano fornito un
profondo significato all'evoluzione della corsa allo spazio. La missione di
Mosca si era in sostanza dimostrata un fallimentare tentativo di mettere una
pezza sopra una falla gigantesca dell'intero programma spaziale.
Il merito della diffusione dello
scomodo evento di Luna 15 è dovuto in
larga parte alla scoperta, da parte dei ricercatori, di una registrazione particolare nascosta
negli archivi del radio telescopio di Jodrell Bank. Il documento, che consisteva
in una traccia audio dei commenti degli operatori dell'osservatorio nei tre
giorni di monitoraggio di Luna 15, conteneva
la voce del presidente sir Bernard Lovell mentre discuteva gli eventi in
questione.
La registrazione è stata
rilasciata dal Centro di Astrofisica di
Jodrell Bank dell'Università di Manchester in occasione della celebrazione
del quarantesimo anniversario dell'allunaggio, ed era stata messa per la prima volta
a disposizione del pubblico. Nel file audio è possibile ascoltare gli operatori
di Jodrell Bank che monitorano il percorso di Luna 15 durante la delicata fase di allunaggio, affermando, negli
istanti prima dello schianto, che Luna 15
stava procedendo con eccessiva velocità.
***
Fonti
Attivissimo Paolo, Luna? Sì, ci siamo andati. Le risposte ai
dubbi più frequenti sugli sbarchi lunari, 2011.
Bradbury Ray, Spazio: l’immensa frontiera, Vercelli:
White Star s.r.l., 2011.
Boschini Luca, Il mistero dei cosmonauti perduti. Leggende,
bugie e segreti della cosmonautica sovietica, Padova:Cicap, 2013.
De Latil Pierre, Operazione Luna, Brescia: editrice La
Scuola, 1972.
Gatland Kenneth W., Esplorazione dello spazio: tecnologia
dell’astronautica, Novara: Istituto Geografico DeAgostini, 1983.
Magionami Paolo, Gli anni della Luna 1950-1972: l’epoca della
corsa allo Spazio, Milano: Sprinter-Verlag editore, 2009.
Masini Giancarlo, La grande avventura dello Spazio: la conquista
della Luna,
Novara:
Istituto geografico DeAgostini, 1973.
Smith Andrew, Polvere
di Luna. La storia degli uomini che sfidarono lo spazio, Milano: Cairo
editore, 2005.
http://www.independent.co.uk/news/science/recording-tracks-russias-moon-gatecrash-attempt-1730851.html
Nessun commento:
Posta un commento