
Un momento difficile per il programma spaziale
Dopo i successi del programma Vostok l'impresa spaziale sovietica aveva perso coerenza e chiarezza: l'ufficio tecnico di Korolëv aveva troppi concorrenti agguerriti, poche risorse, troppi impegni. Anche i record del programma Voschod - volo di tre cosmonauti in un'unica capsula e prima passeggiata spaziale - erano stati ottenuti con soluzioni rischiose e di ripiego. Alla morte dell'ingegnere capo, nel gennaio del '66, il programma spaziale sovietico entrò in affanno. Il suo successore, Vasilij Pavlovič Mišin, si trovò a dover gestire da solo una grande mole di programmi non sempre compatibili: le capsule orbitali Sojuz, il programma circumlunare 7K-L1, il programma di allunaggio N1-L3, le stazioni DOS (saranno poi le Saljut) e le future (e mai costruite) MBKS.
Con l'allunaggio dell'Apollo 11 gli Americani si aggiudicarono il prestigioso risultato lunare. I programmi sovietici per la Luna avevano fallito. Rimanevano, come uniche ancora di salvezza, le capsule orbitali e le stazioni, che però andavano perfezionate. La missione Sojuz 9 si inserisce in questo quadro: un tentativo di risollevare le sorti, anche propagandistiche, del programma spaziale sovietico nel suo momento più difficile, quando il morale dei tecnici e dei cosmonauti era a terra.
Verso le stazioni permanenti
Le stazioni in progetto erano tante. Come spesso capitava nel settore missilistico sovietico - di cui il programma spaziale era un portato accidentale - erano stati finanziati dei progetti concorrenti che in parte si sovrapponevano. Oltre le già citate DOS-Saljut e MBKS, dell'ufficio tecnico di Korolëv, erano in fase di studio anche le OPS-Almaz di Vladimir Čelomej. In ogni caso era necessario continuare i lanci di prova con le capsule Sojuz per affinarne il sistema automatico di attracco, definire meglio le procedure ed eventualmente apportare delle modifiche al mezzo.
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Nikolaev e la Tereškova sposi: foto di Aleksandr Mokletsov. |
I due cosmonauti lasciarono la rampa il 1 di giugno del 1970. La capsula s'inserì nell'orbita prevista, il volo procedeva correttamente - sia i piloti sia gli operatori di telemetria potevano dirsi soddisfatti.
Obiettivo principale della missione era la raccolta di dati sugli effetti relazionali e psicologici, in condizioni di microgravità, della condivisione di spazi ristretti come quelli di una capsula. Si dovevano poi svolgere alcuni esperimenti scientifici e compiere gli esercizi fisici che i medici avevano inserito in un apposito protocollo: gli esercizi erano necessari a evitare l'eccessivo rilassamento muscolare che la microgravità avrebbe altrimenti causato. Era la prima volta che si rimaneva in orbita per un lungo periodo e i cosmonauti avrebbero fatto da cavie per la valutazione del protocollo.
Diciotto giorni prima di tornare

La missione rimase in orbita fino al giorno 19. Il rientro avvenne come previsto e senza intoppi. Ma la spedizione di recupero trovò due cosmonauti assai stanchi che faticavano anche a togliersi il casco. Il generale Kamanin, che li vide poco dopo, disse che erano pallidi ed emaciati. La stanchezza era già stata evidente negli ultimi giorni della missione: i cosmonauti apparivano poco reattivi e facevano molti errori.
Ci vollero due settimane affinché Nikolaev e Sevast'janov si rimettessero in forma. Era evidente che il protocollo medico non aveva funzionato a dovere, anche se si sapeva già che i due cosmonauti non erano riusciti a rispettarlo del tutto, il tempo sembrava non bastare mai e tra fare esercizio e compiere il lavoro assegnato i due avevano scelto spesso il secondo. Sojuz 9 fu proprio per questo una missione importante per i futuri sviluppi delle stazioni orbitali permanenti.
Vero è che la missione pareva poca cosa se paragonata agli allunaggi della NASA. Anzi, dimostrava una volta di più che i Sovietici erano inchiodati nell'orbita bassa. In ogni caso, con 18 giorni, riportava in URSS il primato di permanenza nello spazio. Con Sojuz 9 si chiudeva il tempo dei record di permanenza praticati con le capsule, tutti i record successivi sarebbero stati conquistati sulle stazioni. Sojuz 9 fu un po' la chiusura di un'epoca.
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